9 copy di successo, la strategia di Hemingway

Narrazioni e modalità di viaggi che portano dritti al cuore di ogni lettore. Hai mai pensato che poesia e copywriting condividano questi aspetti? 

Oggi ricorre la Giornata mondiale della Poesia e per celebrarla abbiamo scelto alcuni dei grandi poeti del passato, immaginando che essi siano dei noti copywriters che vivono ai giorni nostri. Prima di proporti una rivisitazione in chiave copy dei versi di Ernest Hemingway, Guy de Maupassant, Charles Baudelaire, Bram Stoker, Oscar Wilde, Émile Zola e Gustave Flaubert, scopriamo nel dettaglio cosa accomuna poeti e copywriters.

 

Lo storytelling e le emozioni

I poeti sono grandi narratori di storie, da sempre. Versi intrisi di lirismo e atmosfere sognanti che nei secoli hanno appassionato i lettori, suscitando in loro emozioni uniche. La narrazione è anche una delle più potenti armi del copywriting per coinvolgere il lettore. 

Cosa sarebbe un copy senza la potenza dello storytelling? Solo semplici parole buttate alla cieca, fredde. L’arte del raccontare storie trasforma il testo scritto in un grande dipinto del reale. Immagini, sensazioni e stati d’animo: la strategia per emozionare e invitare il pubblico all’azione.

 

Come nascono le storie avvincenti?

Indubbiamente, poeti e copywriters condividono la creatività dalla quale attingono per dare alla luce storie avvincenti e suggestive. Il sentiero giusto per arrivare alla meta: catturare l’attenzione e immergere chi legge in un’atmosfera da sogno.

I due linguaggi si rivolgono dritti al pubblico, senza intermediario alcuno. Del resto, non esiste copy senza poesia. E a cosa serve la poesia se non a vivere meglio le nostre esistenze? Un rifugio dal quale sorge una finestra per vedere meglio il nostro mondo: il copywriting è il detentore dei nostri più grandi desideri, anche quando non li vediamo ancora.

 

Strategy e brand identity dell’assenzio

Cosa ti viene in mente se citiamo Hemingway, de Maupassant, Baudelaire, Stoker, Wilde, Zola e Flaubert? Sicuramente un vasto immaginario ma c’è qualcosa, in particolare, che lega questi poeti: l’aver consacrato poesie straordinarie all’assenzio. Chissà quanti pensieri e penne hanno consumato per questo liquore verde dall’effetto altamente tossico. 

Immaginiamo che essi siano stati incaricati di scrivere delle campagne pubblicitarie sull’assenzio. Biasimato – spesso anche dai nostri poeti – nell’800, il prodotto viene rivisto nelle sue brand identity, mission, vision e value.

Come rendere attraente, oggi, la “Fatina verde”, musa ispiratrice di tanti artisti in passato? Partendo da un grande vantaggio: l’assenzio è un prodotto a marchio Igp. Il simbolo della Francia bohémienne, dopo essere stato vietato per i suoi effetti stupefacenti, oggi è un prodotto assai tutelato. Questo gli conferisce valore, qualità e autorità sul mercato. Immaginiamo che i nostri grandi poeti partano da qui: un prodotto di nicchia ma dal grande potenziale, che punta a diventare leader sul mercato. Individuato e raggiunto il target giusto, la scrittura strategica e creativa spinge all’acquisto dell’assenzio.

Nessun cenno alla sua vecchia tossicità, soltanto benefici e vantaggi: l’assenzio è un drink che devi assolutamente avere. 

Abbiamo selezionato alcune famose poesie sull’assenzio per creare dei potenziali copy di successo, estrapolandone frammenti o soltanto utilizzando alcune immagini come spunto. Qual è il risultato? Scopriamolo insieme!

 

Le campagne pubblicitarie dei poeti

Ernest Hemingway esalta il potere di evasione dai problemi quotidiani e l’unicità rispetto ai competitor. Assaporando l’assenzio, Parigi diventa uno stato mentale tutto da vivere:

 "Dicono faccia marcire il cervello, ma io non lo credo. 

Fa solo deviare i pensieri"

 Il whisky mischiato all’acqua nella tazza aveva un sapore fresco e produceva nello stomaco un leggero calore. “Ma non ti circola per tutto il sangue come l’absinthe” pensò Robert Jordan. 

“Non c’è niente come l’absinthe”

 A Bruxelles hanno la birra, a Stoccolma l'acquavite, a Madrid il cioccolato, ad Amsterdam il ginepro, a Londra il vino, a Costantinopoli il caffè. A Parigi l'assenzio. Bevi assenzio e vivi in uno stato di perenne Parigi

 

 Guy de Maupassant racconta la storia di due amici che godono di un’autentica passeggiata dopo aver gustato un ottimo assenzio in un café:

 "Entrarono in un piccolo caffè e bevvero insieme un assenzio. 

Poi hanno ripreso a camminare sui marciapiedi"

 

 Charles Baudelaire esorta il lettore ad abbandonarsi al liquore per dimenticare il tempo che passa:

 Inebriati senza tregua. Di vino, poesia o virtù? No, di assenzio. 

"Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo”

 

 Bram Stoker sceglie il Conte Dracula come testimonial, con una call to action che innesca attesa per un appuntamento imperdibile:

 La fatina verde ti aspetta. 

Assenzio: "L'afrodisiaco dell'io"

 

 

Oscar Wilde fa appello direttamente al più autentico dei nostri desideri:

 "Dopo il primo bicchiere, vedi le cose come vorresti che fossero".

 Assenzio

 

 Per Émile Zola, l’assenzio è l’unico liquore degno di essere bevuto:

 “Oh! Che brutta cosa il bere!” disse sottovoce. 

Non sopportava più nessun liquore, non beveva che assenzio

 

 Gustave Flaubert apostrofa quasi le malelingue per celebrare le qualità non replicabili dell’assenzio:

 "Assenzio, Veleno ultraviolento". 

Dice chi non riesce a farlo uguale

 

Divertente, vero? Ma anche molto interessante.

I nostri poeti-copywriters sono riusciti a produrre messaggi molto efficaci e coinvolgenti grazie alla cura ricercata delle parole e al ritmo della scrittura. Le potenti immagini evocate hanno prodotto slogan memorabili, in grado di risuonare nella mente del lettore. E sai qual è la parte migliore? Hanno raccontato il valore dell’assenzio attraverso delle storie, puntando sull’immedesimazione del pubblico. 

Questi copy-poesia hanno catturato la tua attenzione?

 

Questa articolo è un semplice modo per restare a stretto contatto con chi ci segue, sottolineiamo che queste sono solo le basi e l’inizio per pianificare un buon piano di comunicazione visiva aziendale, ma ci sono poi tanti altri fattori da vedere e da aggiungere nel modo più professionale possibile. Amiamo educare in quelli che sono i nostri ambiti di lavoro e ci piace confrontarci. Trattiamo tutti i progetti lavorativi come se fossero i nostri e siamo sempre aperti a qualunque tipo di collaborazione, se questa può risultare utile, stimolante e coinvolgente per entrambe le parti. Puoi dare un'occhiata agli altri articoli, se ti va, qui. Se vuoi saperne di più o dirci la tua, siamo qui. Al prossimo articolo! :) 

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